...cos'è l'arte?

Fin dalla preistoria, l'uomo ha inventato diverse tecniche per realizzare oggetti il cui valore non fosse solo quello dell'utilità. Ornamenti di osso, immagini magiche, statuine rituali furono le prime forme d'arte. Nel tempo, l'arte ha avuto per scopo quello di esprimere emozioni, abbellire ambienti, rendere visibili miti e divinità, celebrare avvenimenti, mantenere la memoria di fatti e persone, inventare mondi di finzione, aprire nuove visioni del mondo.

Arte come tecnica...

L'arte è l'espressione della creatività umana; l'arte riguarda ciò che è bello; l'arte è un'attività tecnica (dal greco tèchne). Ciascuno intuitivamente sa cos'è l'arte, eppure a volerla definire con precisione ci si trova davanti a una tale varietà di manifestazioni, di esempi, di usi del termine, da restare disorientati. Nella gran parte delle culture del mondo, in Oriente come in Occidente, il termine 'arte' denota effettivamente quelle attività (e i loro risultati materiali e immateriali) che richiedono una precisa tecnica di esecuzione, un sapere ben definito, una serie di esperienze spesso tramandate di generazione in generazione dentro famiglie, botteghe, scuole. Il prodotto di queste attività può essere un oggetto destinato all'uso quotidiano o a occasioni speciali. Ma questa definizione non basta.

... e non solo

Qualcosa distingue un oggetto ben fatto da un'opera d'arte, un esecutore di regole (un esperto artigiano) da un artista: è il talento. Si può dire che la parola arte indica le attività e le opere che richiedono sì una tecnica di esecuzione precisa, ma ravvivata dall'interpretazione personale di un autore. Grazie alla creatività e all'inventiva dell'artista, l'oggetto non si esaurisce nella sua funzione d'uso, ma acquista un valore proprio e indipendente, che viene sentito come bello, piacevole, oppure sorprendente, innovativo.

 

Arte greca

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Arte Rinascimentale

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Arte Impressionista

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Arte Astratta

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Tradizione e novità nell'arte

In alcuni periodi, si è apprezzata molto la fedeltà a modelli e tecniche tramandati; si è cercato di definire con precisione la bellezza e la qualità di un'opera d'arte, invitando gli artisti ad attenersi a tali principi. In altri momenti, per esempio nell'Ottocento, durante il periodo romantico, il genio dell'artista è stato considerato più importante della tradizione, delle regole e dell'idea di bellezza. Da allora, un'opera può essere brutta, ma espressiva e provocatoria, può essere fatta di materiali di scarto, e avere comunque un forte impatto. È per questo motivo che possiamo ritrovare sotto lo stesso nome di arte: i capolavori della scultura greca e una composizione di ferri arrugginiti; un quadro come la Primavera di Botticelli, che in ogni figura nasconde significati e simboli, e il quadrato bianco dipinto su una tela bianca dal russo Kazimir S. Malevič al principio del Novecento.

Ciò che rimane costante è la capacità di un'opera d'arte di attirare uno spettatore o un ascoltatore, di sottrarlo all'abitudine, alla percezione disattenta della vita quotidiana. L'opera lo costringe a entrare in un altro mondo, dove i linguaggi e le materie comuni sono usati in modo diverso dal solito.